BANDO “AMApola R-esistenze Creative 2014”
Un parlare schietto, confidente, rispettoso, quello di Irina Casali, direttore artistico di FE Fabbrica dell’Esperienza stamani alla Conferenza Stampa Bando “AMApola R-esistenze Creative 2014” alla sua prima edizione. Un parlare colto, anche, capace di spaziare da Platone – e dall’apparente paradossalità per la quale proprio lui, traghettatore al di là dell’oralità socratica, pur paventava …i contraccolpi della scrittura: sulla memoria… – fino ad autori contemporanei – Jean Clair, Foucault… Il tutto per parlarci di ‘R-esistenze’, arguta release grafica a significare un’urgenza: quella di ‘resistere’, appunto – in un mondo che si ostina a vedere il bicchiere mezzo vuoto, mi sentirei di specificare… -, per poter ‘esistere’, inteso come processo di scambio, arricchimento e crescita, grazie al gesto poetico – e ‘poietico’, cioé ‘creativo’ – come ben ha sottolineato la Casali.
Neppure il titolo di questo bando è casuale: ‘Amapola’ in spagnolo significa ‘papavero’, che è sì un fiore spontaneo, ma nei paesi anglosassoni legato alla memoria – come già nel mito di Demetra. Ed è proprio questa un’altra delle parole chiave. Memoria intesa come capacità di ricevere il testimone dalla generazione passata – non a caso quel rapido accenno a Renzo Casali, fra l’altro fondatore del gruppo teatrale indipendente Comuna Baires, di cui ricorre quest’anno il 45mo -, ma per inverarne la lezione, proseguendo in una circolarità virtuosa che è memoria e desiderio. Questa la temperie entro cui nasce il progetto: una sorta di residenza teatrale atipica, il cui scopo non è tanto quella d’essere un ‘opificio’ di progetti indipendenti, ma – ancor più – un luogo concepito alla promozione di una cultura dell’incontro. E’ Alessandro Zatta, direttore organizzativo, che si sofferma meglio sulle caratteristiche tecniche: intanto una durata anomala – 12 mesi… – non sovrapponibile alla durata di una stagione teatrale; poi il fatto che lo spazio/tempo concesso, pur subordinato alla restituzione davanti al pubblico, non pretende necessariamente la definitività di un lavoro comunque concluso, ma concepisce il mese di ‘prova’ in residenza come un tempo probabilmente ancora scarso, ma dignitoso, affinché le compagnie possano realmente sperimentare i propri intenti, linguaggi e dinamiche artistiche. Così dalle 40 compagnie iniziali ne son state scelte 7, che porteranno il frutto del loro lavoro secondo il seguente calendario.
* Compagnia Mastorna: “L’Amore al tempo delle pietre” 31/01<01/02: dissertazione sui rapporti di coppia, a partire da una suggestione da Heiner Müller
* Compagnia della Mola: “L’adolescenza di Pi Greco” 08<09/03: presa a pretesto del linguaggio della matematica per parlare di diversità e accettazione
* Cecilia Montomoli e Valentina Scattolin: “Tempo si è perso” 17<18/05: invito a riappropriarsi del proprio tempo, coinvolgendo il pubblico in questa riflessione
* Annalisa Rainoldi: “This is not a show” 19<20/07: teatro-danza sul tema di illusione ed autoillusorietà, su suggestioni da Kundera
* Diaphanèsteatro: “Il clown e il classico” 4<5/10: fra poesia e grottesco, più il mimo dolente che il pagliaccio ridanciano
* Compagnia Salimbeni: “Lo sposo nascosto” 8<9/11: uno sposo alle soglie del successo fra cinismo e narcisismo, monotonia e misantropia.
* Teatro delle Filomena: “Matrifocale” 13<14/12: workshop per una a fuoco dello stilema dell’accoglienza di conto al modello patriarcaleVisualizza altro